Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Africa

Ogni notte del mondo


E a volte mi guardavo dentro
e visitavo il sogno: statua eternata
in pensieri liquidi,
un verme bianco che si contorce
nell’amore.
Un amore sfrenato.
Un sogno dentro un altro sogno.
E l’incubo mi diceva: crescerai.
Ti lascerai alle spalle le immagini del dolore e del labirinto
e dimenticherai.
Ma crescere a quel tempo sarebbe stato un crimine.
Sono qui, dissi,
con i cani romantici
e qui io resterò.


weidinger-eth
Photo by A.Weidinger
Avevo perso un paese ma avevo sempre un fratello e un sogno.
Finché quel fratello e quel sogno erano
dentro di me il resto non aveva nessuna importanza, entrambi vivevano con me nel profondo della mia anima.
Ammazzarsi di lavoro fino all’alba nelle squallide fabbriche della periferia padana, giullare nei matrimoni tristi ,
serate in compagnia di donne bellissime e cani rabbiosi. Tutto mi scivolava addosso.
A volte in beata solitudine ogni notte del mondo ammiravo il fratello e il sogno uniti indissolubili dentro un altro sogno.
Lascerò questo sogno perché mio fratello è partito lasciandomi insieme al dolore in questo crudele labirinto.
Non voglio dimenticare sarebbe un delitto, ma devo liberare il sogno.
Ho tentato inconsciamente di trasformare il dolore collettivo in un unico momento personale.
Concentrato egoisticamente il tutto in un solo ricordo, e mi scuso per questo
ma la speranza era di poter trasformare la fuga in libertà, il caos in ordine.
Anche se poi in definitiva sono costretto di nuovo a fuggire. Per adesso
io rimarrò qui un attimo a riposare.
La speranza è di trasformare tutto questo dolore
in un ululato di Ingiustizia, fuggire dal tempo e liberarlo finalmente
in una nota dolce di malinconia.

joan_eth
photo by Claudia Ioan

13° 29′ 34″ N, 38° 26′ 37″ E

Il sonno porta

I sogni.
Spesso qualcuno mi chiede i motivi per cui sono qui, da dove vengo?
Mi è difficile dare una risposta chiara e concisa.
Solo dire Etiopia, entra in campo il romanticismo di prete Gianni, di.
Rassellas, della regina di Saba,Salomone del leone di Giuda, la terra del mistero.
Il Mar Rosso in lontananza nel mezzo dell'estate, al sorgere della stella Sirio.
Improvvisamente vedo e sento.

ethiopia 56
photo by in attesa di conferma dal proprietario
Macchie di fragranti eucalipti avvolti dalla bruma equatoriale azzurra ai lati del sentiero
leggermente infastidita dalla presenza di questi profumati intrusi (*);un insieme di montagne nel mezzo dell’Africa
occidentale picchi impervi, gole dantesche, altopiani maestosi , e un'atmosfera
pervicace, minatoria, che valica ogni immaginazione, ogni esagerazione.
Mentre dalla gola echeggiano sbraiti minacciosi di cani invisibili, spunta paradisiaca la valle avvolta
da una luminosità ligia, priva di offuscamenti che lascia intravedere nel riverbero la sagoma dell'altopiano.
Con essa appare il verde infinito e cupo dei campi custodito gelosamente dalle antiche
acacie, simboli discreti di immortalità e bellezza ed eternamente legate
alla leggenda del Maestro Hiram nelle esoteriche tradizioni massoniche, guardiane maestose che da
lontano sembrano
arruffate da un sole padrone che non le permette riparo un mondo antico sospeso nel vuoto.
Falchi oziosi nel cielo terso veleggiano su promontori decapitati e
in lontananza il Mar Rosso nel mezzo dell'estate al sorgere della stella Sirio.

c.iona
photo by Claudia Ioan

«Mick dobbiamo andare».
Davanti a noi una frazione di agŭdò.
È una tarda mattina di un giorno di festa
La polvere crea un delicato mulinello
sui piedi nudi.
Rick si muoveva con felina abilità
Sorridendo, saluta la piccola folla di bimbi che nel frattempo si schiera festosa ai lati del sentiero.
Menelik in retrovia farfuglia:
. «Negus neghesti…Ankorber,  caccia con signor Rimbaud , calcio... canna... fucile novantuno».
Un bufalo solitario dallo sguardo minaccioso sbuffa a bordo della pista.
«Vai piano! Rick nessuno ci insegue».
Ancora agŭdò spuntano dal nulla.
Sulla stradina laterale gli anziani avvolti nelle loro netelá bianche quasi non si muovono.
Il negus tracciato sul muro di una baracca in lamiera sorride.
Un gruppo di ragazzini spunta davanti a noi,
quando lo riconoscono, fanno dietro front e intonano un coro:
«Dicci, Licci, Cicci fanfie.».
La nonna era lì che aspettava
Le sue poche cose sull'argilla pressata,
si è alzata commossa, profumava di gelsomino, cannella e scorza di zenzero.
«Sei finalmente venuto a trovarmi (*1) uwala,(*)  ti aspettavo».
«Ciao nonna sei sempre più bella»
Ha abbracciato Rick gli ha preso il viso dolcemente
fra le mani stanche, l’ha baciato in fronte poi è indietreggiata per ammirarlo meglio.
«Che bello che sei! Il mio monello»
La nonna ci ha servito un te aromatizzato con jingiber, canella e mahar.
Rick le ha carezzato dolcemente la testa bianca, le ha sussurrato nell'orecchio
un sorriso dolcissimo di pace e sulle labbra il sale di una lacrima mite.
Girandosi mi ha scosso la spalla.
«Andiamo Mick».

(*) i kelamitos/eucalipti/zaf bahri furono
importati in Etiopia da Menelik II, dall'Australia
solo nel 1894 perché aveva tempestivamente
deforestato i nativi e meravigliosi gelsi per
urbanizzare Addis.
Il sangue salomonico era un po' diluito a
questo punto......oppure la sifilide impazzava!
(*) uwala ragazzino,monello
Thank to Yonas
miksocrate
mf

Lampi di felicità


Chi non teme che il più banale dei suoi momenti presenti diventi in futuro un paradiso perduto?

nick brandt
Photo by Nick Brandt

Il sole

 sorge lentamente su Asmara.
Il giorno prima una pioggia fine è caduta sulla città.
Ma quel mattino alla fine ha ceduto il posto al sole.

I timidi raggi scaldano il cemento e fanno evaporare l’umidità dal suolo.

Si scatenano profumi selvaggi di buganvillee e palissandri.

Il respiro della città si riprende lentamente, il suo battito si fa ritmato. Il giorno arriva inesorabile.

Per le strade un profumo di caffè appena tostato.
Nessuno parla, tutta la città in silenzio saluta il suo nuovo giorno.

 

“Ma che ricordi hai dell’Asmara?”.
“Per me ci sarà sempre un prima e un dopo
Troppi ricordi mi è difficile dire qualcosa.

Avevo cinque anni nel 1962.Non sono sicuro nemmeno che i ricordi che ho siano effettivamente i miei
Non riesco a distinguere i veri ricordi da quelli ricostruiti".

"Yalla ragazzi se volete che qualcuno vi racconti L’Asmara non dovete fare molti sforzi
Io di quella terra sono impregnato fino al midollo.
L’Asmara mi scorre sulle vene”.
“Quando ne parlo mi basta chiudere gli occhi per sentire i profumi e i rumori".
"la nebbiolina vi ricordate , eccola ci sono dentro….Ho i piedi nudi nell’acqua del mar rosso , le onde mi accarezzano le ginocchia…. e le spezie… il caffè”.

.

miksocrate


mf

Dopo il dolore la Gioia!






Lo spettacolo della bellezza basta forse ad addormentare in noi tristi mortali tutti i dolori?




"Io non so perché venni al mondo; né come; né cosa sia il mondo; né cosa io stesso mai sia. E s'io corro ad investigarlo, mi ritorno confuso di una ignoranza sempre più spaventosa. Non so cosa sia il mio corpo, i miei sensi, l'anima mia; e questa stessa parte di me che pensa ciò ch'io scrivo, e che medita sopra di tutto e sopra se stessa, non può conoscersi mai. Invano io penso di misurare con la mente questi immensi spazi dell'universo che mi circondano. Mi trovo come attaccato a un piccolo angolo di uno spazio incomprensibile, senza sapere perché sono collocato piuttosto qui che altrove; o perché questo breve tempo della mia esistenza sia assegnato piuttosto a questo momento dell'eternità che a tutti quelli che precedevano, e che seguiranno. Io non vedo da tutte le parti altro che infinità le quali mi assorbono come un atomo. 
(20 marzo 1799)

Le ultime lettere di Jacopo Ortis-Ugo Foscolo



sheikh mehedi morshed taef
Photo by  পথের


Nel momento stesso in cui si muore cessa il nostro appartenere agli umani e torniamo a casa a far parte del tutto, dal momento che si viene al mondo, questa è l’unica certezza. Moltissimi scrittori, poeti hanno cercato di raccontare la morte, il morire, ma per me uno solo si è accostato alla verità. Questa estate ho letto un piccolo capolavoro di Lev N. Tolstoj

 




Vi suggerisco un brano dei più sublimi.Se la morte parlasse questa sarebbe la sua voce 



Di colpo gli fu chiaro che ciò che lo tormentava senza
lasciarlo libero si era improvvisamente staccato,da due parti, da dieci, da tutte.
Provava pietà per loro, voleva fare in modo che non soffrissero
Doveva liberarli e liberare se stesso da quelle sofferenze.”Com’è bello, com’è semplice,-pensò.
-E il dolore?-si domandò. –Dov’è andato? Dove sei dolore?”
Si mise in ascolto.
“Ah, eccolo.Non importa, rimani pure.”
E la morte, dov’è?
Cercò la sua solita paura della morte, ma non la trovò.
Dov’era? Quale morte? Non aveva alcuna paura, perché non c’era alcuna morte.
Al suo posto, la luce.
_Ah!- esclamò d’un tratto a voce alta.-Che gioia!
Avvenne tutto in un attimo e il significato di quell’attimo non cambiò più.
Per i famigliari la sua agonia durò ancora due ore,Qualcosa gorgogliava nel suo petto; il corpo
sfinito sussultava.Poi il gorgoglio e i rantoli si fecero più rari.
_È finita!- pronunciò qualcuno sopra di lui.
Egli udì quelle parole e le ripeté nel proprio animo.
“Finita la morte, – disse a se stesso.- Non c’è più.”
Trasse un respiro, si fermò a metà, si distese e morì.

Lev N Tolstoj

l.gargano
photo by L.Gargano

Avevo paura…  Aveva paura,ma perché?Non c’era alcuna morte.Al suo posto, la luce.”Ah l-esclamò d’un tratto a voce alta.-Che gioia!”……
Nel momento più duro di dolore e smarrimento per la perdita di una persona cara ho ripensato con conforto a questo brano conclusivo del racconto di Lev. A questo straordinario scrittore va tutta la mia gratitudine per quella luce di speranza non so dire cosa se  la fede mi manca, ma in definitiva ha avuto la forza a trasmettere la gioia di un balsamica pace interiore. Ebbro di felicità e di infelicità, nello stesso momento. Ebbro di morte e di immortalità

Miksocrate



mf
Copyright (c) 2011 - 2019-Tutti i diritti riservati. Vietata la copia anche parziale. Ogni abuso derivante dal plagio, dalla contraffazione, la copiatura, la distribuzione, la commercializzazione, del materiale e dei marchi brevettati, lo sfruttamento economico o pubblicitario dei contenuti del blog sarà perseguibile civilmente e penalmente.