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Natale durerà per tutto l’anno

.mik000'photo by GK Shollanke
Siete disposti a dimenticare quel che avete fatto per gli Altri
e a ricordare quel che gli altri hanno fatto per Voi?
A ignorare quel che il mondo vi deve
e a pensare a ciò che voi dovete al mondo?
A mettere i vostri diritti in fondo al quadro,
i vostri doveri nel mezzo
e la possibilità di fare un po’ di più del vostro
dovere in primo piano?
Ad accorgervi che i vostri simili esistono come voi,
e a cercare di guardare dietro i volti per vedere il cuore ?
A capire che probabilmente la sola ragione
della vostra esistenza non è
ciò che voi avrete dalla Vita,
ma ciò che darete alla Vita?
A non lamentarvi per come va' l’universo
e a cercare intorno a voi
un luogo in cui potrete seminare
qualche granello di Felicità?
Siete disposti a fare queste cose
sia pure per un giorno solo?
Allora per voi Natale durerà per tutto l’anno.
gk 0009
photo by Gk Shollanke
miksocrate
mf

Frammenti

e… m’illumino d’immenso
lion5557


mik


mf

Dopo l’amore







Mahe –Seychelles- Latitude: -4.6826  Longitude: 55.4803.



delta miki9
photo by Delta9 Mikki


‟Adora l’amore, Mick. Fanne la tua conquista più bella, la
tua sola ambizione. Dopo gli uomini, ci saranno altri uomini.
Dopo i libri, ci sono altri libri. Dopo la gloria, ci sono altre glo-
Rie. Dopo il denaro, c’è il denaro. Ma dopo l’amore, Mick…
Dopo l’amore, c’è solo il sale delle lacrime.”


delta9 ikki
photo by Delta9 Mikki
sabato 19 ottobre 2013
miksocrate



mf

Ogni notte del mondo


E a volte mi guardavo dentro
e visitavo il sogno: statua eternata
in pensieri liquidi,
un verme bianco che si contorce
nell’amore.
Un amore sfrenato.
Un sogno dentro un altro sogno.
E l’incubo mi diceva: crescerai.
Ti lascerai alle spalle le immagini del dolore e del labirinto
e dimenticherai.
Ma crescere a quel tempo sarebbe stato un crimine.
Sono qui, dissi,
con i cani romantici
e qui io resterò.


weidinger-eth
Photo by A.Weidinger
Avevo perso un paese ma avevo sempre un fratello e un sogno.
Finché quel fratello e quel sogno erano
dentro di me il resto non aveva nessuna importanza, entrambi vivevano con me nel profondo della mia anima.
Ammazzarsi di lavoro fino all’alba nelle squallide fabbriche della periferia padana, giullare nei matrimoni tristi ,
serate in compagnia di donne bellissime e cani rabbiosi. Tutto mi scivolava addosso.
A volte in beata solitudine ogni notte del mondo ammiravo il fratello e il sogno uniti indissolubili dentro un altro sogno.
Lascerò questo sogno perché mio fratello è partito lasciandomi insieme al dolore in questo crudele labirinto.
Non voglio dimenticare sarebbe un delitto, ma devo liberare il sogno.
Ho tentato inconsciamente di trasformare il dolore collettivo in un unico momento personale.
Concentrato egoisticamente il tutto in un solo ricordo, e mi scuso per questo
ma la speranza era di poter trasformare la fuga in libertà, il caos in ordine.
Anche se poi in definitiva sono costretto di nuovo a fuggire. Per adesso
io rimarrò qui un attimo a riposare.
La speranza è di trasformare tutto questo dolore
in un ululato di Ingiustizia, fuggire dal tempo e liberarlo finalmente
in una nota dolce di malinconia.

joan_eth
photo by Claudia Ioan

13° 29′ 34″ N, 38° 26′ 37″ E

Il sonno porta

I sogni.
Spesso qualcuno mi chiede i motivi per cui sono qui, da dove vengo?
Mi è difficile dare una risposta chiara e concisa.
Solo dire Etiopia, entra in campo il romanticismo di prete Gianni, di.
Rassellas, della regina di Saba,Salomone del leone di Giuda, la terra del mistero.
Il Mar Rosso in lontananza nel mezzo dell'estate, al sorgere della stella Sirio.
Improvvisamente vedo e sento.

ethiopia 56
photo by in attesa di conferma dal proprietario
Macchie di fragranti eucalipti avvolti dalla bruma equatoriale azzurra ai lati del sentiero
leggermente infastidita dalla presenza di questi profumati intrusi (*);un insieme di montagne nel mezzo dell’Africa
occidentale picchi impervi, gole dantesche, altopiani maestosi , e un'atmosfera
pervicace, minatoria, che valica ogni immaginazione, ogni esagerazione.
Mentre dalla gola echeggiano sbraiti minacciosi di cani invisibili, spunta paradisiaca la valle avvolta
da una luminosità ligia, priva di offuscamenti che lascia intravedere nel riverbero la sagoma dell'altopiano.
Con essa appare il verde infinito e cupo dei campi custodito gelosamente dalle antiche
acacie, simboli discreti di immortalità e bellezza ed eternamente legate
alla leggenda del Maestro Hiram nelle esoteriche tradizioni massoniche, guardiane maestose che da
lontano sembrano
arruffate da un sole padrone che non le permette riparo un mondo antico sospeso nel vuoto.
Falchi oziosi nel cielo terso veleggiano su promontori decapitati e
in lontananza il Mar Rosso nel mezzo dell'estate al sorgere della stella Sirio.

c.iona
photo by Claudia Ioan

«Mick dobbiamo andare».
Davanti a noi una frazione di agŭdò.
È una tarda mattina di un giorno di festa
La polvere crea un delicato mulinello
sui piedi nudi.
Rick si muoveva con felina abilità
Sorridendo, saluta la piccola folla di bimbi che nel frattempo si schiera festosa ai lati del sentiero.
Menelik in retrovia farfuglia:
. «Negus neghesti…Ankorber,  caccia con signor Rimbaud , calcio... canna... fucile novantuno».
Un bufalo solitario dallo sguardo minaccioso sbuffa a bordo della pista.
«Vai piano! Rick nessuno ci insegue».
Ancora agŭdò spuntano dal nulla.
Sulla stradina laterale gli anziani avvolti nelle loro netelá bianche quasi non si muovono.
Il negus tracciato sul muro di una baracca in lamiera sorride.
Un gruppo di ragazzini spunta davanti a noi,
quando lo riconoscono, fanno dietro front e intonano un coro:
«Dicci, Licci, Cicci fanfie.».
La nonna era lì che aspettava
Le sue poche cose sull'argilla pressata,
si è alzata commossa, profumava di gelsomino, cannella e scorza di zenzero.
«Sei finalmente venuto a trovarmi (*1) uwala,(*)  ti aspettavo».
«Ciao nonna sei sempre più bella»
Ha abbracciato Rick gli ha preso il viso dolcemente
fra le mani stanche, l’ha baciato in fronte poi è indietreggiata per ammirarlo meglio.
«Che bello che sei! Il mio monello»
La nonna ci ha servito un te aromatizzato con jingiber, canella e mahar.
Rick le ha carezzato dolcemente la testa bianca, le ha sussurrato nell'orecchio
un sorriso dolcissimo di pace e sulle labbra il sale di una lacrima mite.
Girandosi mi ha scosso la spalla.
«Andiamo Mick».

(*) i kelamitos/eucalipti/zaf bahri furono
importati in Etiopia da Menelik II, dall'Australia
solo nel 1894 perché aveva tempestivamente
deforestato i nativi e meravigliosi gelsi per
urbanizzare Addis.
Il sangue salomonico era un po' diluito a
questo punto......oppure la sifilide impazzava!
(*) uwala ragazzino,monello
Thank to Yonas
miksocrate
mf

Lampi di felicità


Chi non teme che il più banale dei suoi momenti presenti diventi in futuro un paradiso perduto?

nick brandt
Photo by Nick Brandt

Il sole

 sorge lentamente su Asmara.
Il giorno prima una pioggia fine è caduta sulla città.
Ma quel mattino alla fine ha ceduto il posto al sole.

I timidi raggi scaldano il cemento e fanno evaporare l’umidità dal suolo.

Si scatenano profumi selvaggi di buganvillee e palissandri.

Il respiro della città si riprende lentamente, il suo battito si fa ritmato. Il giorno arriva inesorabile.

Per le strade un profumo di caffè appena tostato.
Nessuno parla, tutta la città in silenzio saluta il suo nuovo giorno.

 

“Ma che ricordi hai dell’Asmara?”.
“Per me ci sarà sempre un prima e un dopo
Troppi ricordi mi è difficile dire qualcosa.

Avevo cinque anni nel 1962.Non sono sicuro nemmeno che i ricordi che ho siano effettivamente i miei
Non riesco a distinguere i veri ricordi da quelli ricostruiti".

"Yalla ragazzi se volete che qualcuno vi racconti L’Asmara non dovete fare molti sforzi
Io di quella terra sono impregnato fino al midollo.
L’Asmara mi scorre sulle vene”.
“Quando ne parlo mi basta chiudere gli occhi per sentire i profumi e i rumori".
"la nebbiolina vi ricordate , eccola ci sono dentro….Ho i piedi nudi nell’acqua del mar rosso , le onde mi accarezzano le ginocchia…. e le spezie… il caffè”.

.

miksocrate


mf

L’esistenza in una sola frase



"S'ha da aspettà, Ama'. Ha da passà 'a nuttata".

2013-05-18_113334


miksocrate






mf

Forse




mk fsmily
Photo by Michele fedele



forse le nostre ansie
non hanno lettori
forse la strada è sbagliata fin dall’inizio
e sbagliata sarà anche alla fine
forse le lanterne che ad una ad una accendiamo
il vento una a una le spegnerà
forse bruciamo la vita per illuminare gli altri
e non abbiamo fuoco per riscaldare noi stessi
forse quando tutte le lacrime saranno versate
la terra sarà più fertile
forse noi cantiamo il sole
e dal sole siamo cantati
forse più grande è il peso sulle spalle
più alta torreggia la fede
forse gridiamo contro tutte le sofferenze
ma sulle personali sventure non possiamo che
tacere
forse
per un irresistibile richiamo
non
abbiamo
altra scelta
shu ting



mf

Only you

Ti ricordo. Fratello Dolcissimo ridere come un matto






Ho visto z è ho penato a te.
Ti ricordo. Fratello Dolcissimo ridere come un matto quando, dopo aver scoperto che il tuo nome in aramaico significa missile, ti chiamavo “ Titti the Till Rocket”
L'ultima volta che ci siamo sentiti, con un filo di voce mi hai chiesto scusa Ti restava solo un’ora eppure ti scusavi perché non eri in grado di parlarmi. Quante volte l'avrai fatto? Quante volte ti sarai scusato per cose delle quali non ti dovevi scusare? Tu ti scusavi sempre eri fatto così. Disponibile, dolce, sensibile, gentile, premuroso. Io ero il piccolo, di poco. 57 anni contro 55. Eppure chi si prendeva cura dell'altro sei sempre stato tu, fin da bambino da quando abbiamo condiviso la nostra vita, un disco una camera un panino . Sei tu che mi consolavi nei miei momenti di sconforto, sei tu che mi minacciavi scherzosamente con la pistola se non avessi smesso di piangere….Ehhh mamma africa ci stava a guardare…
Nelle ultime settimane ti ho sempre telefonato, eri tornato a casa. In paradiso Ti scusavi sempre se eri stanco e volevi riposare o se non te la sentivi di parlare con il male che ti divorava Inshallah o scherzare, ti preoccupavi di farmi ridere per non lasciarmi senza una battuta. Una volta mia hai addirittura aiutato a togliermi le spine . Non sarebbero gesti strani se non fosse che tu eri in quel momento con la vita che se ne stava andando e io ero quello piccolo, scombussolato (magari deficiente ) che veniva a farti un po' di compagnia. Quante risate con l’anima… Credo di non avere mai conosciuto una persona così matura, bambina. Intelligente e che sapesse realmente cosa conta nella vita. Sei una rarità, lo sapevi? Nostra sorella mi ha scritto e ripetuto a voce che eri troppo buono per questo mondo, credo proprio che abbia ragione. Forse questo mondo non meritava una persona come te. Questo mondo ha perso tanto con la tua morte ma non lo sa, non se ne è accorto e non credo se ne accorgerà neanche in futuro….
Sai, non immaginavo che sarei stato così male per la tua morte. In fondo era una cosa a cui ero preparato, o almeno così credevo. Di notte facevo le prove….Invece ho scoperto che a questo non si è mai preparati, non così tanto da non soffrire. Ti volevo un mondo di bene ma non pensavo che andandotene mi avresti fatto così male. Mi hai fatto proprio un brutto scherzo, lasciandomi così lo sai? Non… ridere…
Ci sono tante altre cose che vorrei scriverti, tanti piccoli episodi che vorrei ricordarti, anche per far sapere a tutti quanti che persona fossi. Starei qui delle ore, perché se è vero che non abbiamo passato tanto tempo insieme per via della distanza è anche vero che tutti i momenti che abbiamo condiviso, sono stati momenti importanti delle nostre strane vite. Il modo e il posto in cui ci siamo conosciuti e quello che abbiamo vissuto insieme ci hanno legati in maniera indissolubile. Dovevamo andare a pescare insieme come due vecchi rimbambiti…e la sera invitare tutti gli amici a ridere attorno ad un tavolo a piedi nudi…e parlare…ridere …e ridere…
In tutto questo, mi consola la certezza di saperti in un posto migliore. Un posto sereno, dove non esistono sofferenza e tristezza, cattiveria e amarezza. Dopo tanta sofferenza, ti sei meritato un posto così, dal quale veglierai su tutti noi.
Sono sicuro che un giorno ci rivedremo e potremo scherzare . .......................


miksocrate






mf

Grazie Fëdor


 "Sarei curioso di sapere che cosa gli uomini temono più di tutto. Fare un passo nuovo, dire una parola propria li spaventa al massimo grado. . .""



2013-04-18_185524
photo by Yaman

Rivedo ancora la
la poltrona di vimini nella veranda
 davanti l’immensità dell’oceano Indiano..
Mi ero rifugiato a casa di Riccardo  e lì in qull'angolo perché ero il luogo più mistico
della casa…in lontananza sentivo i rumori della
cucina di qualcuno che preparava la cena.
Era la prima volta che mi trovavo a tu per tu con
il mio libro “Delitto e Castigo” caz… la crescita mentale,
la mia infanzia , l’adolescenza, i capelli canuti …
.e lui sempre qui con me fresco. ma smetterò di crescere.... si muore crescendo?
Amo questo libro scuro , mi piace leggerlo, donarlo , portarmelo
perfino in viaggio. Sarà il mio testimone di vita
Un legame atavico…Grazie Fëdor.

Una pallina da tennis viene lanciata
da una parte all’altra del campo; a un certo punto, la pallina
rimbalza sulla rete e rimane sospesa nell’aria: sarà solo il caso
a decidere in quale metà del campo cadrà alla fine, decretando
così le sorti della partita.
E della mia vita …Woody ha fatto il riassunto fantastico del libro con questa scena..


miksocrate








mf

La gentilezza è rivoluzionaria



«Sono convinto che a qualunque livello, familiare, tribale, nazionale, internazionale, coltivare la compassione
costituisca la chiave per aprire la porta su un mondo felice.
Non abbiamo bisogno di diventare religiosi, non abbiamo bisogno di ideologie. Abbiamo invece bisogno di sviluppare le qualità umane». Dalai Lama Tenzin Gyatso





Se devo pensare a un linguaggio universale che vada oltre i nostri organi di senso, non posso che pensare alla gentilezza.

An incredible vibration, una sensazione di pace e amore che fa dimenticare per un attimo tutti i nostri problemi.


Un fragile e delicato fiore che nonostante il rischio di essere 



ignorato e calpestato ha la potenza di raggiungere la nostra 


anima donandoci quel senso di amore e di felicità con quel 

tipico naturale sorriso.


Ne era convinto il grande maestro della non-violenza 

Gandhi, quando affermava che :
 “ La fragranza rimane sempre nella mano di chi porge la rosa”.



                                                                       miksocrate



mf







Una luce nelle tenebre


Questa, la dedico a te amico fratello.
Si, dai cammina con me in questo mondo.
miksocrate


Asmara-Massawua Laforge

È facile lasciarsi prendere la mano da un’esperienza della musica ascoltata, 
 dai libri letti e pretendere da tutti l’impegno e il fervore.

“Non m’importa chi ascoltate chi leggete o quanto siete bravi”
mi vien da dire ai ragazzini che stanno per imbarcarsi in una vita di ascolti e di letture,

ma assicuratevi vi prego che: chiunque sia, faccia sul serio,
e che  bruci dal desiderio di comunicare qualsiasi cosa abbia dentro.

L’importante è ascoltare o leggere qualcosa che vi faccia venir voglia di sognare.

Scrivere, ballare, dipingere, piangere o ridere.

Aver fame del mondo.

Il trucco per vivere bene è amare le cose che fate . 

Anche le piccole cose, non necessariamente quelle che

sembrano importanti..


anzi, dovete essere voi a dare

 importanza a quelle "piccole" cose che fanno la differenza
,
 che danno qualità vera alla vostra giornata…


provate ad

 utilizzare di più gli occhi dell’anima, sono quelli che riescono

a guardare oltre le apparenze, e sicuramente più in

profondità la vostra vita.

miksocrate


mf

Non mi pento di nulla


laura
                                                                                                  Photo by Laura Zalenga

Dedicato a tutte le donne ribelli

Non mi pento di nulla
Dalla donna che sono
mi piace a volte contemplare
quelle donne che avrei potuto essere;
quelle donne sublimi,
nel diventare brave mogli,
campioni di virtù,
come avrebbe voluto mia mamma.
Non so perché
ho passato la vita
a ribellarmi contro di loro.
Odio le loro minacce sul mio corpo.
La colpa che le loro vite impeccabili,
per uno strano maleficio,
mi ispirano.
Rinnego i loro buoni uffici,
i pianti di nascosto dal marito,
il pudore della loro nudità
sotto l’inamidata biancheria ben stirata.
Queste donne, tuttavia,
mi guardano dall’interno dei loro specchi,
alzano il loro dito accusatore
e io, alle volte, cedo ai loro sguardi di rimprovero
e tento di guadagnarmi l’approvazione universale,
di essere una Gioconda ineccepibile.
Prendere dieci in condotta
al partito, lo stato, le amicizie,
la famiglia, i miei figli e tutti gli esseri
di cui straripa questo nostro mondo.
In questa contraddizione inevitabile
tra quello che avrebbe dovuto essere e quel che è,
ho combattuto battaglie mortali,
battaglie contro i loro morsi
-loro che abitano dentro di me cercando di essere me stessa-
trasgredendo materni comandamenti,
strappo, addolorata e incespicante,
quelle mie donne interne
che, dall’infanzia, mi storcono gli occhi
perché non ci sto nel perfetto stampo dei loro sogni,
perché oso essere questa pazza, fallibile, tenera e vulnerabile,
che s’innamora come anima in pena
dalle cause giuste, dagli uomini belli
e dalle parole giocose.
Perché, da adulta, ho osato vivere l’infanzia vietata,
ho spezzato dei legacci inviolabili
e mi sono permessa di godere
questo corpo sano e sinuoso
di cui i geni di tutti i miei avi
mi dotarono.
Non incolpo nessuno. Piuttosto ringrazio dei doni.
Non mi pento di nulla, come disse Edith Piaf.
Ma negli oscuri baratri in cui sprofondo,
non appena apro gli occhi, al mattino,
sento le lacrime che incalzano;
vedo quelle altre donne che attendono nel vestibolo,
che sguainano condanne contra la mia felicità.
Imperterrite “brave bambine” mi circondano
e danzano le loro canzone preferite su di me
su questa donna
fatta a mia stessa immagine,
piena.
Questa donna col petto colmo di seni,
dalle anche larghe
che, per mia madre e anche contro di lei,
mi piace essere.
Gioconda Belli (Managua, Nicaragua – 9 dicembre 1948
(Trad. di M.F.)
miksocrate
mf

Per il Mattino ad Asmara



jendayee9383
                                                                                                                                Photo by Yendayee



Voglio rendere grazie al divino

labirinto degli effetti e delle cause
per la diversità delle creature
che compongono questo singolare universo,
per la ragione, che non cesserà di sognare
qualche tratto del labirinto,
per il viso di Elena e la perseveranza di Ulisse,

per l’amore, che ci fa vedere gli altri

come li vede la divinità,
per il saldo diamante e l’acqua sciolta,
per l’algebra, palazzo dai precisi cristalli,
per le mistiche monete di Angelus Silesius,
per Schopenhauer,
che forse decifrò l’universo,
per lo splendore del fuoco
che nessun essere umano può guardare senza uno stupore antico,
per il mogano, il cedro e il sandalo,
per il pane e il sale,
per il mistero della rosa
che prodiga colore e non lo vede,
per certe vigilie e certe giornate del 1955,
per i duri mandriani che nella pianura
aizzano le bestie e l’alba,
per il mattino a Montevideo,
per l’arte dell’amicizia,

per l’ultima giornata di Socrate,

per le parole che in un crepuscolo furono dette
da una croce all’altra,
per quel sogno dell’Islam che abbracciò
mille e una notte,
per quell’altro sogno dell’inferno,
della torre del fuoco che purifica,
e le gloriose sfere,
per Swedenborg,
che conversava con gli angeli per le strade di Londra,
per i fiumi segreti e immemorabili
che convergono in me,
per la lingua che, secoli fa, parlai nella Northumbria,
per la spada e l’arpa dei sassoni,
per il mare, che è un deserto splendente
e una cifra di cose che noi non conosciamo,
per la musica verbale d’Inghilterra,
per la musica verbale di Germania,
per l’oro, che rifulge nei versi,
per l’epico inverno,
per il nome di un libro che non ho letto: Gesta Dei per Francos
per Verlaine, innocente come gli uccelli,
per il prisma di cristallo e il peso del bronzo,
per le strisce della tigre,
per le alte torri di San Francisco e dell’isola di Manhattan
per il mattino in Texas,
per quel sivigliano che scrisse l’Epistola Morale
e il cui nome, come egli avrebbe preferito, ignoriamo,

per Seneca e Lucano, di Cordova,

che prima della nascita dello spagnolo scrissero
tutta la letteratura spagnola,
per il geometrico e bizzarro gioco degli scacchi,
per la tartaruga di Zenone e la mappa di Royce,
per l’odore medicinale degli eucalipti,
per il linguaggio, che può simulare la sapienza,
per l’oblio, che annulla o modifica il passato,
per l’abitudine,
che ci ripete e ci conferma come uno specchio,
per il mattino, che ci prepara l’illusione di un principio
per la notte, la sua tenebra e la sua astronomia,

per il coraggio e la felicità degli altri,

per la patria, sentita nei gelsomini
o in una vecchia spada,
per Whitman e Francesco d’Assisi, che già scrissero questa poesia,
per il fatto che la poesia è inesauribile
e si confonde con la somma delle creature
e non arriverà mai all’ultimo verso
e cambia secondo gli uomini,
per Frances Haslam, che chiese perdono ai suoi figli
perché moriva così lentamente,
per i minuti che precedono il sonno,
per il sonno e la morte,
quei due occulti tesori,
per gli intimi doni che non conto,
per la musica, misteriosa forma del tempo.
per il mattino ad Asmara.
Trad di M.F.
"per il mattino ad Asmara è una mia aggiunta... concedetemelo"
miksocrate
jendayrr 87474
photo by Jendayee
mf

Don’t Worry


"Non preoccuparti per i tempi duri,

la maggior parte delle cose belle
che abbiamo dalla vita provengono da
cadute ed errori"





bigmik

                                                         
Ah vastità di pini, rumore d'onde che si frangono,
lento gioco di luci, campana solitaria,
crepuscolo che cade nei tuoi occhi, bambola
chiocciola terrestre, in te la terra canta!
In te i fiumi cantano e in essi l'anima mia fugge
come tu desideri e verso dove tu vorrai.
Segnami la mia strada nel tuo arco di speranze
e lancerò in delirio il mio stormo di frecce.
Intorno a me sto osservando la tua cintura di nebbia
e il tuo silenzio incalza le mie ore inseguite,
e sei tu ton le tue braccia di pietra trasparente
dove i miei baci si ancorano e la mia umida ansia s'annida.

Ah la tua voce misteriosa che l'amore tinge e piega
nel crepuscolo risonante e morente!
Così in ore profonde sopra i campi ho visto
piegarsi le spighe sulla bocca del vento.

                                          ........Pablo Neruda



"La vita è una parola. Il voler vivere è un grido". Santiago López Petit


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photo by  Nick Brandt






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