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TIME |
Guardando le fotografie di Roberto Salvaterra, per fare onore al mio sopranome mi son chiesto perché l’immagine della vita è sempre più dolorosa della vita stessa? Perché si piange su un ritratto e mai su un volto reale? Perché devono essere le immagini a restituirmi la verità delle cose amate fra le quali sono vissuto ?. Forse, perché l’immagine essendo il segno delle cose ne richiama l’essenza, e nello stesso tempo la mancanza dell’oggetto in quell’istante particolare ci indica la sua scomparsa per poi restituircela nello splendido simulacro del suo dono infinito . Ma è necessaria un’immagine per raggiungere la verità sulla nostra vita?No di certo, è pura illusione un'immagine offerta e sottratta per renderci l’oggetto più desiderabile ma nello stesso tempo insopportabile e straziante in quanto perduto. Ecco in cosa consiste la verità dell’immagine. Da ex fotografo vi dico che: se l’immagine è più vera (più vera perché commovente e smaccatamente impietosa) della realtà, e perché solo la memoria permette di cogliere il pathos dell’esistenza, e ci costringe a guardare e riguardare tentando di correggere i difetti e i torti subiti nella nostra vita sapendo che, ormai non è più possibile tornare indietro. È come un sentimento velato di stupore e di rabbia che ci invade per aver vissuto quasi nell’indifferenza la nostra vita. A volte ci si promette di svegliarsi domani e come d’incanto di sorridere alle persone amate sperando segretamente che quel immagine di un
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Un solo attimo foto trovata in un cassetto |
millesimo di secondo rimanga nella loro memoria . La tecnologia ci dà l’illusione di ridurre il tempo e può vedere ciò che l’occhio non è in grado o non ha voluto vedere,e il fatto stesso di fermare un soggetto nel tempo fa assumere allo stesso un significato che non ha. Ecco che a un tratto si è colti dalla scandalosa bellezza di ciò che si sta guardando(teoria di Mik ,i quanti secondo la mia interpretazione pazzoide e filosofica) un piccolo frammento di realtà appiattito dentro un riquadro diventa una cosa ben più profonda della vita stessa e ci riporta a odiare e amare con tenerezza quel grande tiranno che è il tempo ,scoprendo che solo per un attimo possiamo riprenderci una piccola, anche se illusoria rivincita su un passato che non ritornerà mai più. Ecco la grandezza di un fotografo riuscire a essere consapevole che si sta sfidando il tempo con le sue stesse armi,sapendo fin dall’inizio che lui vincerà sempre- Se il tempo incontrasse uno specchio sarebbe la sua fine perché il tempo non sopporta la sua immagine è come una femmina narciso e lo sa. Chiedersi se le fotografie di Roberto Salvaterra siano arte, vuol dire rovesciare i termini della questione, è l’arte che non è niente se non tocca ciò di cui queste fotografie sono testimonianza.
Miksocrate