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Camminare in città a piedi nudi


Le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure
I.Calvino

photo by A.Navarro Tàppero


Premesso che:L’esistenza dell’umanità è solo un battito di ciglia rispetto alla storia della terra e che l’epoca moderna è solo una millesima parte della storia dell’umanità.
In questo momento della storia  le città sono solo luoghi di paura e delirio e alienazione.La città ideale non è un concetto nuovo . Al centro di un intenso dibattito nel Rinascimento, divenne uno dei grandi temi su cui si appuntò l'elaborazione teorica dell'arte e dell'architettura. A quei grandi temi la riflessione sulla città ideale era peraltro organicamente legata: la rinnovata affermazione della centralità dell’uomo .Ora quell’idea è superata si sente l’esigenza vitale di mettere la centralità della natura e costruire la città intorno. Conservare tutto ciò che è bello e ripensarlo in armonia con la natura. Un uomo diverso, più proiettato verso la meditazione interiore che verso il caos la velocità e la frenesia. Quando nel Rinascimento si pensò alla città ideale , s’immaginava più a un centro politico-commerciale con tutta la campagna intorno. Ora tutto ciò non esiste più giacché ” la campagna intorno” è sparita. La tecnologia può essere usata per ripensare le città,che dovrebbero essere un luogo dove si vive in armonia con la natura. Quello che appunto manca è la natura ormai si vive in un luogo di monocultura umana e le nostre cose, i nostri rumori, gli odori, i rifiuti . Il mio grande sogno riportare la natura nelle città. Mi chiedo:” È per questo che ci affanniamo tutti i santi giorni della nostra vita?”. Se dovessi costruire una nuova città ,sarebbe off-limits per le auto. Per le strade solo ,biciclette,e tolleranza zero verso i rumori. Nel lontano 1980 quando mi trasferì alle Seychelles per un po’ di tempo ospite del mio amico Riccardo ricordo ancora la meraviglia quando mi venne a prendere all'aeroporto di Mahe . A parte il clima ,la bellezza dei colori e il profumo quello che ho ancora vivido nella mente è che lui come la maggior parte degli abitanti fossero a piedi nudi – Camminare in una città a piedi nudi .-”Titti ma si può?”-“Mik Si deve”. Tolte le scarpe,come un bambino ritrovai il contatto con la madre terra,la sensazione di essere finalmente libero, non perché fossi scalzo ma per il semplice motivo che potevo entrare in qualsiasi luogo di quella città a piedi nudi e in braghette. Senza nessun limite.  È una delle esperienze più intense che ancora ricordo,nessuna opinione mi importava, avevo ritrovato la maniera per stare intimamente con la mia madre , sentivo che ogni passo aveva uno scopo,vivevo. Le mie scarpe finirono in un angolo dimenticate. Quando poi vidi La Digue un'isola fuori dal tempo, senza auto, il mio sogno divenne realtà. Solo le biciclette  come unico mezzo di locomozione,e carri trainati da buoi come taxi ricordo ancora il dolce rumore della catena della bici, le mie orecchie avevano finalmente lo scopo di esistere, il mio naso di respirare, i miei occhi liberi senza più incontrare gli orribili insediamenti umani. Tutto il mio essere insieme a far parte della meraviglia della natura,senza denaro la felicità cristallina di un ragazzo vivo, mentre mangiare, amare ,ridere e piangere  avevano finalmente un senso. Ora purtroppo tutto ciò non esiste più ,la globalizzazione si è mangiata tutto e i mitici Seycheloise son entrati purtroppo a far parte di quest’assurdo mondo.Un altro momento magico è stato quando sono ritornato ad Asmara . A Massawa, Un giorno durante una delle mie lunghe passeggiate a Gurgusum , una spiaggia lunghissima, mi sono accorto che camminando ero arrivato in un posto fuori dal mondo a destra il mare davanti e dietro  il nulla .Senza traccia di essere umano, una razza maculata si avvicino leggera alla riva come volesse comunicare e li in quel momento mi scatto la molla interna.



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