Ai tempi in cui mia figlia era piccola e giocava sulla spiaggia. Disteso su una duna guardando verso il mare, vidi passare la felicità Era sempre stata così vicina ed a breve distanza
Quanta forza c’è voluta. quanto tempo perduto, logorato .
Quanta bellezza incomparabile.
**_“Mick Cosa mai ti è successo?”._** Il cielo andava a fuoco quella sera.
Le mie lacrime continuavano a sgorgare verso il mare. Dottore:
Cosa ne sanno, gli altri, di quello che sono, se qualche volta non lo so neanche io.
Della fatica, della bellezza, del terrore di un bimbo di tutte le mie parole.
e dei silenzi, quei lunghi silenzi che ogni volta sono diversi, e non ce ne sono due uguali.
cosa ne sanno di come mi sono raccolto. Così facile da definire Ogni giorno migliorare
_Dottore, _ Ci vuole una birra a temperatura polare… e Il mio battito accelera… Cosa ne sanno Dei gialli campi delle gementi acacie , le conchiglie ad Anse Royale , Gioiello raggiante, Così facile da definire Ogni giorno migliorare
_Doc_ Dormivamo nella spiaggia accanto ad un fuoco nella notte, Bevevamo rum bianco in un bar al Tacamaka Mi sembra ancora di sentire il suono di quella musica.
Stupenda signora, la felicità… Come l’ ho incontrata? Non lo so. Un messaggero mi inviò in una tempesta tropicale. Era sulla sabbia, luce lunare sull’oceano. sul battello per Praslin nella spettrale bellezza dell’aquila di mare Sfinge Scorpione in un vestito di seta , Affascinante ninfa con un arco ed uno strale.
Adesso la spiaggia è deserta Tranne che per un pezzo di una vecchia nave che giace sulla riva. un caffè etiope, Non c'è bisogno di arrabbiarsi Non c'è bisogno di incolpare Non c'è niente da provare
I fanti e le regine i pirati le pietre e i demoni stanno a guardare. ma ora, devo vivere, _devo andare dove c'è un po’ quiete._
«Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità. Sull’universo non sono sicuro».Albert Einstein
LE TRE LEGGI
La Prima Legge Fondamentale
Sempre ed inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.
La Seconda Legge Fondamentale
La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente a qualsiasi altra caratteristica della stessa
persona
La terza Legge Fondamentale
Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un’atra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita
A Spiegare la stupidità ha pensato un ironico storico italiano, Carlo Cipolla in un libello allegro ma non troppo – da leggere assolutamente. Il professore dice che gli evidenti e numerosi mali che ci affliggono sono causati dall’incessante attività del clan composto di chi spontaneamente cospira più di ogni altro ai danni della felicità umana: cioè agli stupidi. Non bisogna confondere gli stupidi con gli scemi o con le persone con scarsa luce intellettuale perché anche un premio nobel può essere stupido fino al midollo, a prescindere dalla sua competenza professionale. La stupidità è una categoria morale, non una qualifica intellettuale e si riferisce dunque alle condizioni della natura umana.
Partiamo dal presupposto che ogni azione umana abbia lo scopo di ottenere qualche cosa di vantaggioso per chi la compie. Secondo Cipolla, si possono stabilire quattro categorie morali: prima ci sono i buoni (o se si preferisca i normali) le cui azioni procurano vantaggi a loro stessi e anche agli altri; poi vengono gli ingenui o incauti, che pretendono di ottenere vantaggi per sé ma in realtà non fanno altro, che procurarne agli altri, più giù ci sono i banditi, che ottengono benefici solo per sé ai danni degli altri; e infine gli stupidi che, a prescindere dal fatto di voler essere buoni o cattivi, ottengono solo di far del male a se stessi e a gli altri. L’opinione di Cipolla è che siano molti più gli stupidi che buoni, incauti e banditi. E che oltre a tutto siano più pericolosi: primo, perché non riescono a ottenere niente di buono nemmeno per se stessi, e poi perché non si riposano mai. Peggio ancora perché la loro passione è di intervenire, di riparare, di correggere, di aiutare chi non chiede aiuto. Di curare chi ha qualche cosa che lo stupido considera una<< malattia>> e via dicendo; In effetti, guardandosi attorno, ci si potrebbero convincere che l’abbondanza di stupidi sia sufficiente a spiegare la portata dei guai in cui ci troviamo. Siamo sei miliardi di essere umani sul pianeta, e crediamo di poter vivere con gli stessi modelli che furono sufficienti per un quarto della popolazione attuale. Centinaia di milioni di esseri muoiono di fame, le risorse sono sperperate negli armamenti e nei marmi dei ministeri. Le religioni raccomandano di avere tutti i figli che è possibile avere. Ozono, acqua e foreste della terra sono sacrificate come se si conoscesse la maniera per ripristinarle.In Europa non si sa cosa sia peggio: se i libici che si ammazzano fra di loro o chi aspira alla pace universale senza per questo smettere di vendere armi ai contendenti o i pacifisti, che pretendono contemporaneamente la difesa dei più deboli e la rinuncia a qualsiasi violenza di tipo istituzionale ecc ecc.
Bisogna riconoscere e dare alla stupidità tutta la sua enorme importanza: perché senza la sua entusiastica collaborazione, la vita umana sarebbe un’avventura più o meno intensa, ma senz’ altro mancherebbe dei suoi soprassalti collettivi. Un buon test per verificare la nostra stupidità è chiederci sinceramente se possiamo rispondere a chi ci interroghi su che cosa abbiamo fatto NOI rispetto ai terribili mali del mondo? Con la saggia modestia di Albert Camus rispondo ::<<Tanto per cominciare,non li ho aggravati>>
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