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Visualizzazione dei post da luglio, 2012

Io sono il capitano della mia anima.



 in memoria


Questo è quello che….avresti voluto dire
 


Dal profondo della notte che mi avvolge,
Nera come il pozzo senza fondo che va da un polo all'altro,
Ringrazio qualunque dio possa esistere
Per la mia anima indomabile.

Nella stretta morsa delle circostanze
Non mi sono tirato indietro né ho gridato
Sotto i colpi avversi della sorte
Il mio capo sanguina, ma non si china.

Oltre questo luogo di rabbia e lacrime
Incombe solo l'orrore dell'ombra
Eppure, la minaccia degli anni
Mi trova, e mi troverà, senza paura.

Non importa quanto sia stretta la porta,
Quanto piena di castighi la vita,
Io sono il padrone del mio destino:
Io sono il capitano della mia anima.




William Ernest Henley



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For recent departed Riccardo Carbognin






Ciao Fratello mio…

  Miksocrate 



mf

Non servon più le stelle





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Photo By Nick Brandt.





 

FUNERAL BLUES


Stop all the clocks, cut off the telephone, 
Prevent he dog from barking with a juicy bone, 
Silence the pianos and with muffled drum 
Bring out the coffin, let the mourners come.



Let aeroplanes circle moaning overhead 
Scribbling on the sky the message He Is Dead, 
Put crêpe bows round the white necks of the public doves,  
Let the traffic policemen wear black cotton gloves.



He was my North, my South, my East and West, 
My working week and my Sunday rest, 
My noon, my midnight, my talk, my song; 
I thought that love would last for ever: I was wrong.



The stars are not wanted now: put out every one; 
Pack up the moon and dismantle the sun; 
Pour away the ocean and sweep up the wood; 
For nothing now can ever come to any good.



Fermate tutti gli orologi, isolate il telefono, 
fate tacere il cane con un osso succulento, 
chiudete i pianoforte, e tra un rullio smorzato 
portate fuori il feretro, si accostino i dolenti.



Incrocino aeroplani lamentosi lassù 
e scrivano sul cielo il messaggio Lui È Morto, 
allacciate nastri di crespo al collo bianco dei piccioni, 
i vigili si mettano guanti di tela nera.



Lui era il mio Nord, il mio Sud, il mio Est ed Ovest, 
la mia settimana di lavoro e il mio riposo la domenica, 
il mio mezzodì, la mezzanotte, la mia lingua, il mio canto; 
pensavo che l'amore fosse eterno: e avevo torto.



Non servon più le stelle: spegnetele anche tutte; 
imballate la luna, smontate pure il sole; 
svuotatemi l'oceano e sradicate il bosco; 
perché ormai più nulla può giovare



W.H. Auden












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Miksocrate

mf
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