Felicità raggiunta, si cammina
per te su fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla,
al piede, teso ghiaccio che s’incrina;
e dunque non ti tocchi chi più t’ama.
Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari, il tuo mattino
è dolce e turbatore come i nidi delle cimase.
Ma nulla paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone tra le case.
Felicità : qualcosa che s’impone su tutto il resto….Senza che sappiamo come.Non è reale, manca di fondamento razionale
Transitoria veridicità , ingannevole, imprevedibile, non programmabile
Tira fuori della realtà più di quanto essa possa offrire. È questo che la rende notoriamente desiderabile.
L’accusa: empia e impietosa
La difesa.”una passione che l’anima attraversa pergiungere ad una maggiore perfezione”
Nulla nella vita, è causa necessaria di felicità , nulla è un ostacolo definitivo al suo raggiungimento bisogna aver voglia di dire (sì) nessun baratto.
E’ un discorso terribilmente serio .La domanda ardua: “SEI FELICE?”
La felicità è espansiva mai missionaria, mentre la tristezza ha bisogno di proseliti.
Tutto è già al suo posto, e l’essere persona occupa il più importante, la felicità sa che è sempre stato così.
Improvvisamente una dimensione di armonia ci prende, si ferma il tempo, lo spazio si dilata e ci si sente infiniti.
Si è presi dall’attimo come una grazia... ma, quando si esce dalla magia vi è quasi un retrogusto di sapore salato. Il ricordo che ci rimane impresso nel cervello fa si che rimaniamo in vita esclusivamente con la speranza che quell’attimo possa un giorno ritornare.
Tant'è vero che della felicità si evita di parlarne in pubblico. La controparte ti risponderà : "Ma che termine retorico! Forse tu vuoi dire che sei contento!".No,no,no, la felicità non è un'euforia, ma... è neanche una contentezza. E' un qualcosa di più e di diverso.. È un oggetto
particolare, un volto, un gesto o l'immagine stessa della nostra intera vita che balza alla nostra attenzione, si differenzia da tutto il resto e ci riempie
completamente
La felicità sta nel rapporto con il mondo, sta nel produrre sentimenti per l'altro e per noi stessi.
E' un falso dilemma quello di dire: la felicità è un fatto puramente soggettivo, egoistico, o è un fatto tutto relazionale. Le due cose si intrecciano. E' difficile, a ben guardare, creare una felicità tutta egocentrica.pochi di noi lo fanno veramente. . L'uomo sano non è egoista. L'uomo cerca l'altro. L'uomo è un "animale sociale", come diceva Aristotele, la sua felicità e la sua sofferenza si trovano lì. E' lì che dobbiamo cimentarci nella felicità .
Non ci riesco. Mi sono venuti in aiuto i ricordi della mia infanzia (quando vidi per la prima volta il mare) e le immagini di un bellissimo film “i 400 colpi” del regista francese François Truffaut. Ho maliziosamente inserito una colonna sonora dei PinK Floyd per amalgamare il tutto e senza usare grossi paroloni forse sono riuscito a proporvi un idea di cos’è la felicità per me .
Nella scena che ho scelto Antoine durante una partita di pallone approfitta della disattenzione dei sorveglianti e fugge. Con una lunga corsa arriva sino al mare (che non aveva mai visto prima), , si spinge sino alla battigia, si volta dopo essere entrato con tutte le scarpe nell'acqua. Questa corsa…Il volto del ragazzo serio che vede qualcosa che in qualche modo lo trascende . Il mare qualcosa di sconosciuto e il momento ,l’attimo ,non vi è nessuna manifestazione di euforia non necessariamente un sorriso altro vi è quasi una paura di aver provato un’ emozione forte che difficilmente si dimenticherà .
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