Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta fotografia

Scrittori della luce




Per un motivo o per l'altro, sono un triste esiliato.
 In un modo o nell'altro, viaggio con la nostra terra e continuano 
a vivere in me, laggiù, lontano, le essenze longitudinali della mia patria. 


P. Neruda


Viaggiare è come sognare: la differenza è che non tutti, al risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria della meta da cui è tornato.
Edgar Allan Poe

Che cosa dicono queste fotografie?
Dicono semplicemente il ricominciare perpetuo del tempo-niente altro.
Il tempo che strappa e distrugge ma che intanto inconsapevole 
apre una piccola breccia nello spazio soffocante del mondo.
Una fessura. È la luce, dove con arroganza, s’insinua la bellezza di
queste fotografie per dare un significato possibile di una vita nuova.

il buddismo zen chiama "satori"il lampo che squarcia il velo opaco dei fenomeni
abbandonando la coscienza a un 'estasi senza contenuto.la mente si spoglia di
ogni illusione, accerta che tutto intorno a lei sia votato a perdersi, accetta la sconfitta
e vi scopre la forma adeguata della propria gioia


eric L.
 Etiopia Eric lafforgue


Tutti noi, scriviamo per noi stessi, nel sogno, 
le storie più assurde, strampalate surreali e fantastiche. 
Ognuno di noi visita, senza averne una mappa, questa vera
 e propria foresta incantata che è l'onirico.
 La maggior parte al risveglio non porta con sé nessun ricordo
 di questi viaggi, o al massimo conserva qualche confuso lembo di immagine. 
Gli artisti invece, evidentemente, ricordano.
 Spesso le loro opere partono proprio da una visione 
onirica, che poi è sviluppata, elaborata, amplificata.




enric
Harar Etiopia Eric Lafforgue.




gargano
 Polinesia Luca Gargano



6875ul
Bangladesh Sheik



gtyf658mki4
S. M, Rafi




HararJugol
Harar EtiopiaAhron de  Leewu




Shik890
Sheik







Miksocrate




mf

UN MILLESIMO DI SECONDO

TIME
Guardando le fotografie di Roberto Salvaterra, per fare onore al mio sopranome mi son chiesto perché l’immagine della vita è sempre più dolorosa della vita stessa? Perché si piange su un ritratto e mai su un volto reale? Perché devono essere le immagini a restituirmi la verità delle cose amate fra le quali sono vissuto ?. Forse, perché l’immagine essendo il segno delle cose ne richiama l’essenza, e nello stesso tempo la mancanza dell’oggetto  in quell’istante particolare ci indica la sua scomparsa per poi restituircela nello splendido simulacro del suo dono infinito . Ma è necessaria un’immagine per raggiungere la verità sulla nostra vita?No di certo, è pura illusione un'immagine offerta e sottratta  per renderci  l’oggetto più desiderabile  ma nello stesso tempo  insopportabile e straziante in quanto perduto. Ecco in cosa consiste la verità dell’immagine. Da ex fotografo vi dico che: se l’immagine è più vera (più vera perché commovente e smaccatamente impietosa) della realtà, e perché solo la memoria permette di cogliere il pathos dell’esistenza, e ci costringe a guardare e riguardare tentando di correggere i difetti e i torti subiti nella nostra vita sapendo che, ormai non è più possibile tornare indietro. È come un sentimento velato di stupore e di rabbia che ci invade per aver vissuto quasi nell’indifferenza la nostra vita. A volte ci si promette di svegliarsi domani e come d’incanto di sorridere alle persone amate  sperando segretamente che quel immagine di un



Un solo attimo foto trovata in un cassetto

millesimo di secondo rimanga nella loro memoria .  La tecnologia ci dà l’illusione di ridurre il tempo  e può vedere ciò che l’occhio non è  in grado o non ha voluto vedere,e il fatto stesso di  fermare un soggetto nel tempo fa assumere allo stesso un significato che non ha.  Ecco che a un tratto si è colti dalla scandalosa bellezza di ciò che si sta guardando(teoria di Mik ,i quanti secondo la mia interpretazione pazzoide e  filosofica) un piccolo frammento di realtà appiattito dentro un riquadro diventa una cosa ben più profonda della vita stessa e ci riporta a odiare e amare con tenerezza quel grande tiranno che è il tempo ,scoprendo che solo per un attimo possiamo riprenderci una piccola, anche se illusoria rivincita su un passato che non ritornerà mai più. Ecco la grandezza di un fotografo riuscire a essere consapevole che si sta sfidando il tempo con le sue stesse armi,sapendo fin dall’inizio che lui vincerà sempre- Se il tempo incontrasse uno specchio sarebbe la sua fine  perché il tempo non sopporta la sua immagine è come  una femmina narciso e lo sa. Chiedersi se le fotografie di Roberto Salvaterra siano arte, vuol dire rovesciare i termini della questione, è l’arte che non è niente se non tocca ciò di cui queste fotografie sono testimonianza. 

                                                                                   Miksocrate 
Copyright (c) 2011 - 2019-Tutti i diritti riservati. Vietata la copia anche parziale. Ogni abuso derivante dal plagio, dalla contraffazione, la copiatura, la distribuzione, la commercializzazione, del materiale e dei marchi brevettati, lo sfruttamento economico o pubblicitario dei contenuti del blog sarà perseguibile civilmente e penalmente.