Solo arte…nient'altro amico …solo arte…Io sono un viaggiatore delle galassie..una scheggia, un urlo.una lacrima …solo arte amico Miksocrate
Riccardo Carbognin Octopus
Una vita piena di avventure, quella di mio fratello Riccardo . In un mondo molto più cosmopolita di quel che si possa pensare. Quando i confini rigidi e artificiosi stavano per crollare, mio fratello con il bulino e la pazienza di un alchimista in un laboratorio sperduto alle Seychelles creava dal grezzo metallo vere e proprie opere d’arte. La sua opera per lo più sconosciuta ci fa attraversare tutta l’Africa, gli oceani, il Medio-Oriente e il Levante, donandoci i ritratti di tutti gli immaginabili tipi umani del tempo. Un perfetto, accurato microcosmo, denso di una ricchezza tale che non può che far rimanere basiti . Tutto è reso con una maestria tale dell’arte dell’orafo da rasentare la realtà. Irrequieto e curioso e ossessionato dalla perfezione il suo obiettivo era di redimere i corpi dall’originario stato di caos, e pervenire con precisione chirurgica all’ essenza segreta della materia metallica, chimica o spirituale e il mistero dell'anima dell'uno e del tutto. Il bisogno e la ricerca ossessiva di voler arrivare a qualcosa del tutto irreale, il frutto di un’ostinata caparbietà nel capire le semplici forze che lo attraversavano e nelle quali ultimamente non si riconosceva più. Titti era una Genio, ma soprattutto un attento osservatore della natura, con la capacità di dialogare con la morte e di capire la vita. Se la cosa sarà pensata, positivamente diceva : “sperimenterò …una certa quantità di sostanze e di metalli che il corpo rilascerà in quel senso, se giudico la cosa o la penso negativa ecco che emergeranno altre sostanze in grado di farmi sperimentare dolore, afflizione, paure e molto altro”. Allora e solo allora creava, diversamente, metteva una maschera per sfuggire al caos . La vera arte di Titti non la troverete, nei negozi di souvenir tropicali. Niente da fare. Titti non c’è più …Quando creava su misura …..”Prima qualcosa dentro di voi doveva cambiare. Volete la mia arte? Iniziate a fare piazza pulita dell'"importanza personale , scovate giorno dopo giorno voi stessi, smettetela di cercare considerazione attraverso l'azione di "correggere gli altri", "giudicare", "lamentarvi", "giustificarvi", "obiettare", "commentare", "vantarvi", "atteggiarvi", "sollevare scuse", "dare la colpa ad altri", "indignarvi", "offendervi", e molto altro. Solo allora vi creerò un gioiello dalla materia. E ridendo vi chiedeva: ” Ueilà… e allora come stai? ”. Sì, mio fratello era davvero illuminato… qualcosa di realmente magico, era una forma di amore, pura essenza.. La vita di Riccardo è un eterno ritorno, attraverso un viaggio di meraviglie insieme a urla e strepiti che non significano nulla, diretto a un finale consapevole che definirei struggente e pieno di compassione ..lui provava pietà per loro.. La dimostrazione:Basta ricordare la dignità con cui Riccardo trasforma e sublima se stesso fino all’ultimo giorno della sua esistenza.
Io i peccati me li tiro dietro fin dall'infanzia .
Non ho voglia, di tuffarmi, in un gomitolo di strade, ho tanta stanchezza sulle spalle (Scriveva Ungaretti). Il mio processo di appartenenza mi ha portato a dominare la mia vera natura attraverso la
volontà, la ragione, la logica. Ma la mia anima messa a tacere, rimossa, continua a lavorare
dall'interno.....
Ultimamente... ho come la sensazione di essermi separato dal mio corpo. Il mio corpo ha una storia tutta sua fatta di alti e di bassi di dolori e piaceri , ehi Mik come stai? ...ed io...io completamente impegnato in un altro mondo, incantato lì che osservo entrambi e sto a contemplare la ragione e la materia separata.... cavoli ....sto proprio impazzendo?
ho legami d’amore che a volte, sono esclusivamente corporei ...altri solo dettati dalla ragione.
Rarissima la sintesi perfetta , le due cose insieme impossible. È come se non riconoscessi più la mia immagine, mi capita sempre più spesso che passi davanti ad uno specchio e ne ignori completamente il riflesso ... un'ombra
…Ma la cosa affascinante è che negli altri io veda oltre la fisicità,................cioè non so come ma... riesco a vedere la loro vera essenza ....la loro anima .. e . raramente a volte... è imbarazzante...li vedo nudi...cattivi...schifosi... Le femmine, ahhhh le femmine le godo da Dio e credo che alla fine l’amore sia the only solution…men... e parlo....dell'amore
L'amore quello senza condizioni che ti prende alla gola, allo stomaco e ti spacca il cervello… la sola ragione di vivere .
per fortuna si cresce……il peccato con il tempo è stato smontato e distrutto in un sol colpo , il tema del male del bene e del sacro e....il ruolo dell’esistenza nel mondo. Tutto spazzato via in un pomeriggio di luce…Che bello...
Ora la mia situazione purtroppo è quella di grande attesa, della necessità di scappare dal presente aspettando...aspettando...aspettando quel qualcosa che deve venire, che anzi è già stato annunciato e che dunque si attende…. Aspettando Godot….ma Godot non arriverà mai
….l’incredulità, la perdita di fiducia, la stanchezza, un lavoro di merda... insicuro che si trasforma con l'età in un miserabile privilegio e mera sopravvivenza. Un Godot che si riveste di tutto …le bellezze, le perdite, le speranze e l'infinito.
Godot my Godot alla fine per me sei diventato Dio…Un Dio universale quasi personale non a mia immagine ... un Dio che vado sempre a cercare nelle strade fra gli uomini e gli animali , negli occhi di un bambino o in un mattino di nebbia in una stradina di campagna quando, nel silenzio ovattato sento in lontananza l'arcaico rumore di una bicicletta.
Proverò a Tornare nel tempo, per riunire il corpo con la ragione in un’unica poesia.
in questa notte in questo mondo...
che il silenzio non esiste...
no
le parole
non fanno l’amore
fanno l’assenza
se dico acqua, berrò?
se dico pane, mangerò?
in questa notte in questo mondo
straordinario silenzio quello di questa notte
quello che succede nell’anima non si vede
quello che succede nella mente non si vede
quello che succede nello spirito non si vede
da dove viene questa cospirazione dell’invisibilità?
"Quando non può più lottare contro il vento e il mare per seguire la sua rotta, il veliero ha due possibilità: l'andatura di cappa che lo fa andare alla deriva, e la fuga davanti alla tempesta con il mare in poppa e un minimo di tela. La fuga è spesso l'unica possibilità ...quando si è lontani dalla costa, il solo modo di salvare barca ed equipaggio. E in più permette di scoprire rive sconosciute che spuntano all'orizzonte delle acque tornate calme. Rive sconosciute che saranno per sempre ignorate da coloro che hanno l'illusoria fortuna di poter seguire la rotta dei carghi e delle petroliere, la rotta senza imprevisti imposta dalle compagnie di navigazione. Forse conoscete quella barca che si chiama desiderio."Elogio alla fuga ...Innamorarsi e fuggire Mi sono innamorato della rivolta dello stile, un credo storto e senza costrizioni, soggetto solamente ai venti e ai mutamenti, capace di alimentarsi dell’unica maniera possibile del crescere “la conoscenza , la prova e l’ incontro".
Ascoltavo arrabbiato I Creedence e vestivo jeans distrutti. La storia mi era stata tacitamente nascosta,che orrore. Purtroppo avevo capito da un pezzo che non mi sarebbe mai stata insegnata.... Ma la geografia era mia era là a portata di mano. Scoperte..- della savana dell’asfalto dei mari e delle genti .
Ho messo in pericolo la tranquilla agiatezza dei miei amici avventurandomi nella profondità della savana, alimentandomi di suggestioni romantiche e sfidando ogni pericolo, nello sfondo solo una vaga infatuazione di altri mondi mentre l’oriente lontano raccontato attraverso la musica di George Harrison rimaneva . E il mio pensiero... vagava.... immaginando donne , poesie e deseri dove le parole fluivano come le note di un sax free o i colori di Pollock. Ma il mio capolavoro sono questo pezzo di stoffa i miei jeans lavati personalmente nel ruscello con le pietre e poi indossati sfidando il perbenismo anche per fare il bagno nel Mar Rosso asciugati con il sale a Gurgusum. La mia personale icona, chiara espressione artistica per il mio nomadismo e la mia ribellione che mi hanno seguito fin su Montagne , valli, deserti, oceani autobus magici alle Seychelles... per poi finire in un cassetto di sonni agitati in una stanza a Parma .Non fuggo più. Sono diventato stanziale. "...Ma mi riprenderò certo..perseguire un obiettivo che cambia continuamente e che non è mai raggiunto è forse l'unico rimedio che mi è rimasto all'abitudine, all'indifferenza, alla sazietà. Non per indietreggiare ma per avanzare. E' la speranza dell'immaginazione che mi aspetta dietro quell'angolo"
Io ascolto tutti, ma i matti a me piacciono da impazzire. Corpi e menti emarginate trasformate in persone genuine vere. L’umanità vera quella che affolla il mio quotidiano è fatta di grandi racconti che crescono a dismisura tutte le volte che vengono ri-raccontati. I racconti di Riccardo Carbognin rispecchiano benissimo il mio quotidiano. Come i centimetri di quello squalo pescato di in una notte senza luna nella spiaggi di Anse Royale .Sfidando denti acuminati, guardie mute di cani feroci che azzannavano le caviglie, fantasmi della palude che ti trascinano nelle sabbie mobili “Ti giuro c’è mancato tanto così e non sarei qui a raccontarla” Invece c’era.
Riccardo Carbognin Seychelles
Poi c’era Ercolino sette bellezze che non aveva paura di nulla ed aveva un fisico da bestia. E una volta al bar uno che veniva da un altro quartiere lo aveva provocato e quindi aveva invaso il suo territorio. Ercolino sette bellezze era rimasto impassibile appoggiato al bancone. Bevendo una melotti e mangiando un kilo abbondante di noccioline americane senza perdere tempo a sbucciarle. Poi si era pulito le mani e a quello di fuori che era grosso come un armadio a quattro ante gli aveva pacatamente detto” Facciamo così che è più comodo: Ora io sto fermo e te mi dai quattro cazzotti con tutta la forza che hai. Poi te ne do uno io”. Lo aveva guardato fermo negli occhi e gli aveva chiesto se andava bene. L’armadio aveva abbassato lo sguardo e mestamente aveva abbassato la cresta. Sparito, mai più visto in quartiere. Queste erano le storie di Titti con tanti fronzoli che crescevano all’infinito ohh… my only friend, poeta dell'universo.
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