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Sprazzi di bellezza



É proprio la bellezza eterna che irrimediabilmente compromette ed avvelena la nostra esistenza.
Quella effimera,  che la vita ci lascia intravedere, non resiste al veleno, e subito crolla, distrutta, ed abbandona la stessa vita nella luce giallastra della rov
ina.

2014-03-04_115654


photo by Delta9 mikki

Quando gli uomini guarderanno le stelle


La passività è il meraviglioso attimo di tensione di ogni compimento, l’attimo in cui il tramonto, tra la paura e l’ansia, emana il suo estremo bagliore prima dell’invasione della notte; l’attimo in cui le cose vogliono mantenere inalterato il loro aspetto, conservando la loro “perfezione” il più a lungo possibile; il meraviglioso attimo di tensione dell’acqua agitata che ritorna all'immobilità. la passività è un istante immortale, è il tempo dell’eternità [...] quando gli uomini guarderanno le stelle, nel loro cuore si leverà, carico di essenze, il vento della notte. sulla foresta, sul lago, sulla città, le nuvole fluttueranno tranquille. allora le stelle inizieranno a cadere copiose, e come la rugiada ricopriranno ogni cosa. nel disegno tracciato dall'invisibile nastro divino, tutte le costellazioni crolleranno a una a una con estrema eleganza. d’allora in poi le stelle dimoreranno nella nostra anima, e forse torneranno ancora quei giorni in cui gli uomini erano dolci e meravigliosi come gli dei.



Finisce sempre così. Con la morte. 
Prima, però, c'è stata la vita, nascosta sotto il bla bla bla bla bla.
 È tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore.
 Il silenzio e il sentimento.
 L'emozione e la paura. 
Gli sparuti incostanti sprazzi di bellezza. 
E poi lo squallore disgraziato e l'uomo miserabile. 
Tutto sepolto dalla coperta dell'imbarazzo dello stare al mondo. 
Bla. Bla. Bla. Bla. Altrove, c'è l'altrove. Io non mi occupo dell'altrove.
 Dunque, che questo romanzo abbia inizio.
 In fondo, è solo un trucco. Sì, è solo un trucco

É tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore, il silenzio e il sentimento, l’emozionee la paura.
gli sparuti incostanti sprazzi di bellezza. e poi lo squallore disgraziato e l’uomo miserabile


Jep Gambardella Paolo_Sorrentino
    
miksocrate


Esistenza


Se lo scopo prossimo e immediato della nostra vita non
è il dolore, allora la nostra esistenza è la cosa più contraria
allo scopo del mondo.
Arthur Schopenhauer , Parerga e paralipomena, 1851




tim

photo by Tim Flach


Qualcuno ha voluto la nostra insignificante e precaria
           esistenza umana per un misterioso completamento di
     un enigmatico disegno armonico che sfugge
chiamandolo dono
Ammesso ciò,come concepire l’esistenza e il sacrificio di
milioni di persone perché il tutto,debba esistere in perfetto
equilibrio.
E ,chi può giudicare capendo ciò?

Ma se il tutto è così difficile da comprendere,si è forse
colpevoli di non riuscire a capire ciò che non è comprensibile?.

Ammesso che fosse in potere di ognuno di noi di non nascere
a condizioni date si accetterebbe l’esistenza ad un prezzo così alto.

Se il fine naturale sia la sopravvivenza della specie che tipo di
essere umano tra milioni di anni dominerà il pianeta?

Circondati da incomprensibili bisogni l’unico reale potere che
ci rimane è quello di morire.
Non è poi un gran che.

miksokrate




mf

Asmara e la memoria

                         


Ma la città non dice il suo passato,lo contiene come linee d’una  mano, scritto negli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre,

negli scorri-mano delle scale…



Eric Lafforgue
                                                                                               Photo by Eric Laffourge 
                                                                                                                                                                                                                        
                                                                                                                                                                   

15° 20′ 0″ N, 38° 55′ 47″ E



A

l di là di mari,deserti e catene di montagne sorge Asmara, città che chi l'ha vista una volta non può più dimenticare.
 Ma non perché essa lasci come altre città memorabili un'immagine fuori del comune nei ricordi.
Asmara ha la proprietà di restare nella memoria punto per punto, nella successione delle vie, e delle case lungo le vie, e delle porte e delle finestre nelle case, pur non mostrando in esse bellezze o rarità particolari.

Il suo segreto è il modo in cui la vista scorre su figure che si succedono come in una partitura musicale nella quale non si può cambiare o spostare una sola nota.

 L'uomo che sa a memoria com'è fatta Asmara, la notte quando non può dormire immagina di camminare per le sue vie e ricorda l'ordine in cui si succedono la cattedrale, l’imponente ufficio postale, il cinema Impero, la pasticceria Rigoni, il venditore di fichi d’india, il teatro, il bowling, il caffè all'angolo,il Bar Alba, la traversa che va a Massaua.

 Questa città che non si cancella dalla mente e come un'armatura o reticolo nelle cui caselle ognuno può disporre le cose che vuole ricordare: nomi di uomini , virtù, numeri, classificazioni vegetali e minerali, date di battaglie, costellazioni, parti del discorso.

Tra ogni nozione e ogni punto dell'itinerario potrà stabilire un nesso d'affinità o di contrasto che serva da richiamo istantaneo alla memoria.

Cosicché gli uomini più sapienti del mondo sono quelli che sanno a mente Asmara.

Inutilmente mi sono messo in viaggio per visitare la città: Asmara,obbligata a restare immobile e uguale a se stessa per essere meglio ricordata, Asmara langue.

Dio l'ha dimenticata.





Liberamente tratto da città invisibili Calvino

miksocrate

mk



mf


Natale durerà per tutto l’anno

.mik000'photo by GK Shollanke
Siete disposti a dimenticare quel che avete fatto per gli Altri
e a ricordare quel che gli altri hanno fatto per Voi?
A ignorare quel che il mondo vi deve
e a pensare a ciò che voi dovete al mondo?
A mettere i vostri diritti in fondo al quadro,
i vostri doveri nel mezzo
e la possibilità di fare un po’ di più del vostro
dovere in primo piano?
Ad accorgervi che i vostri simili esistono come voi,
e a cercare di guardare dietro i volti per vedere il cuore ?
A capire che probabilmente la sola ragione
della vostra esistenza non è
ciò che voi avrete dalla Vita,
ma ciò che darete alla Vita?
A non lamentarvi per come va' l’universo
e a cercare intorno a voi
un luogo in cui potrete seminare
qualche granello di Felicità?
Siete disposti a fare queste cose
sia pure per un giorno solo?
Allora per voi Natale durerà per tutto l’anno.
gk 0009
photo by Gk Shollanke
miksocrate
mf

Frammenti

e… m’illumino d’immenso
lion5557


mik


mf

Dopo l’amore







Mahe –Seychelles- Latitude: -4.6826  Longitude: 55.4803.



delta miki9
photo by Delta9 Mikki


‟Adora l’amore, Mick. Fanne la tua conquista più bella, la
tua sola ambizione. Dopo gli uomini, ci saranno altri uomini.
Dopo i libri, ci sono altri libri. Dopo la gloria, ci sono altre glo-
Rie. Dopo il denaro, c’è il denaro. Ma dopo l’amore, Mick…
Dopo l’amore, c’è solo il sale delle lacrime.”


delta9 ikki
photo by Delta9 Mikki
sabato 19 ottobre 2013
miksocrate



mf

Ogni notte del mondo


E a volte mi guardavo dentro
e visitavo il sogno: statua eternata
in pensieri liquidi,
un verme bianco che si contorce
nell’amore.
Un amore sfrenato.
Un sogno dentro un altro sogno.
E l’incubo mi diceva: crescerai.
Ti lascerai alle spalle le immagini del dolore e del labirinto
e dimenticherai.
Ma crescere a quel tempo sarebbe stato un crimine.
Sono qui, dissi,
con i cani romantici
e qui io resterò.


weidinger-eth
Photo by A.Weidinger
Avevo perso un paese ma avevo sempre un fratello e un sogno.
Finché quel fratello e quel sogno erano
dentro di me il resto non aveva nessuna importanza, entrambi vivevano con me nel profondo della mia anima.
Ammazzarsi di lavoro fino all’alba nelle squallide fabbriche della periferia padana, giullare nei matrimoni tristi ,
serate in compagnia di donne bellissime e cani rabbiosi. Tutto mi scivolava addosso.
A volte in beata solitudine ogni notte del mondo ammiravo il fratello e il sogno uniti indissolubili dentro un altro sogno.
Lascerò questo sogno perché mio fratello è partito lasciandomi insieme al dolore in questo crudele labirinto.
Non voglio dimenticare sarebbe un delitto, ma devo liberare il sogno.
Ho tentato inconsciamente di trasformare il dolore collettivo in un unico momento personale.
Concentrato egoisticamente il tutto in un solo ricordo, e mi scuso per questo
ma la speranza era di poter trasformare la fuga in libertà, il caos in ordine.
Anche se poi in definitiva sono costretto di nuovo a fuggire. Per adesso
io rimarrò qui un attimo a riposare.
La speranza è di trasformare tutto questo dolore
in un ululato di Ingiustizia, fuggire dal tempo e liberarlo finalmente
in una nota dolce di malinconia.

joan_eth
photo by Claudia Ioan

13° 29′ 34″ N, 38° 26′ 37″ E

Il sonno porta

I sogni.
Spesso qualcuno mi chiede i motivi per cui sono qui, da dove vengo?
Mi è difficile dare una risposta chiara e concisa.
Solo dire Etiopia, entra in campo il romanticismo di prete Gianni, di.
Rassellas, della regina di Saba,Salomone del leone di Giuda, la terra del mistero.
Il Mar Rosso in lontananza nel mezzo dell'estate, al sorgere della stella Sirio.
Improvvisamente vedo e sento.

ethiopia 56
photo by in attesa di conferma dal proprietario
Macchie di fragranti eucalipti avvolti dalla bruma equatoriale azzurra ai lati del sentiero
leggermente infastidita dalla presenza di questi profumati intrusi (*);un insieme di montagne nel mezzo dell’Africa
occidentale picchi impervi, gole dantesche, altopiani maestosi , e un'atmosfera
pervicace, minatoria, che valica ogni immaginazione, ogni esagerazione.
Mentre dalla gola echeggiano sbraiti minacciosi di cani invisibili, spunta paradisiaca la valle avvolta
da una luminosità ligia, priva di offuscamenti che lascia intravedere nel riverbero la sagoma dell'altopiano.
Con essa appare il verde infinito e cupo dei campi custodito gelosamente dalle antiche
acacie, simboli discreti di immortalità e bellezza ed eternamente legate
alla leggenda del Maestro Hiram nelle esoteriche tradizioni massoniche, guardiane maestose che da
lontano sembrano
arruffate da un sole padrone che non le permette riparo un mondo antico sospeso nel vuoto.
Falchi oziosi nel cielo terso veleggiano su promontori decapitati e
in lontananza il Mar Rosso nel mezzo dell'estate al sorgere della stella Sirio.

c.iona
photo by Claudia Ioan

«Mick dobbiamo andare».
Davanti a noi una frazione di agŭdò.
È una tarda mattina di un giorno di festa
La polvere crea un delicato mulinello
sui piedi nudi.
Rick si muoveva con felina abilità
Sorridendo, saluta la piccola folla di bimbi che nel frattempo si schiera festosa ai lati del sentiero.
Menelik in retrovia farfuglia:
. «Negus neghesti…Ankorber,  caccia con signor Rimbaud , calcio... canna... fucile novantuno».
Un bufalo solitario dallo sguardo minaccioso sbuffa a bordo della pista.
«Vai piano! Rick nessuno ci insegue».
Ancora agŭdò spuntano dal nulla.
Sulla stradina laterale gli anziani avvolti nelle loro netelá bianche quasi non si muovono.
Il negus tracciato sul muro di una baracca in lamiera sorride.
Un gruppo di ragazzini spunta davanti a noi,
quando lo riconoscono, fanno dietro front e intonano un coro:
«Dicci, Licci, Cicci fanfie.».
La nonna era lì che aspettava
Le sue poche cose sull'argilla pressata,
si è alzata commossa, profumava di gelsomino, cannella e scorza di zenzero.
«Sei finalmente venuto a trovarmi (*1) uwala,(*)  ti aspettavo».
«Ciao nonna sei sempre più bella»
Ha abbracciato Rick gli ha preso il viso dolcemente
fra le mani stanche, l’ha baciato in fronte poi è indietreggiata per ammirarlo meglio.
«Che bello che sei! Il mio monello»
La nonna ci ha servito un te aromatizzato con jingiber, canella e mahar.
Rick le ha carezzato dolcemente la testa bianca, le ha sussurrato nell'orecchio
un sorriso dolcissimo di pace e sulle labbra il sale di una lacrima mite.
Girandosi mi ha scosso la spalla.
«Andiamo Mick».

(*) i kelamitos/eucalipti/zaf bahri furono
importati in Etiopia da Menelik II, dall'Australia
solo nel 1894 perché aveva tempestivamente
deforestato i nativi e meravigliosi gelsi per
urbanizzare Addis.
Il sangue salomonico era un po' diluito a
questo punto......oppure la sifilide impazzava!
(*) uwala ragazzino,monello
Thank to Yonas
miksocrate
mf

Lampi di felicità


Chi non teme che il più banale dei suoi momenti presenti diventi in futuro un paradiso perduto?

nick brandt
Photo by Nick Brandt

Il sole

 sorge lentamente su Asmara.
Il giorno prima una pioggia fine è caduta sulla città.
Ma quel mattino alla fine ha ceduto il posto al sole.

I timidi raggi scaldano il cemento e fanno evaporare l’umidità dal suolo.

Si scatenano profumi selvaggi di buganvillee e palissandri.

Il respiro della città si riprende lentamente, il suo battito si fa ritmato. Il giorno arriva inesorabile.

Per le strade un profumo di caffè appena tostato.
Nessuno parla, tutta la città in silenzio saluta il suo nuovo giorno.

 

“Ma che ricordi hai dell’Asmara?”.
“Per me ci sarà sempre un prima e un dopo
Troppi ricordi mi è difficile dire qualcosa.

Avevo cinque anni nel 1962.Non sono sicuro nemmeno che i ricordi che ho siano effettivamente i miei
Non riesco a distinguere i veri ricordi da quelli ricostruiti".

"Yalla ragazzi se volete che qualcuno vi racconti L’Asmara non dovete fare molti sforzi
Io di quella terra sono impregnato fino al midollo.
L’Asmara mi scorre sulle vene”.
“Quando ne parlo mi basta chiudere gli occhi per sentire i profumi e i rumori".
"la nebbiolina vi ricordate , eccola ci sono dentro….Ho i piedi nudi nell’acqua del mar rosso , le onde mi accarezzano le ginocchia…. e le spezie… il caffè”.

.

miksocrate


mf
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